Tommaso Nannicini, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e ora braccio destro di Matteo Renzi al Pd, è tornato a parlare di pensioni nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica. Alla domanda: “Che fine ha fatto l’Ape?” – una delle maggiori novità del 2017 in tema previdenziale – Nannicini ha risposto con una battuta: “L’Ape – ha detto – volerà con il governo Gentiloni e sarà in pista il 1° maggio”.
News Pensioni 2017: cos’è l’Ape
Quindi, nonostante il cambio della guardia tra Renzi e Gentiloni, le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2017 saranno confermate. Compresa l’Ape, l’anticipo pensionistico che partirà in via sperimentale il prossimo 1° maggio – e durerà fino al 31 dicembre – consentendo il raggiungimento della pensione a chi ha raggiunto i 63 anni di età e si trova a non più di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento.
Ape che, lo ricordiamo, si divide in Ape sociale e Ape volontaria. L’Ape sociale, a carico dello Stato, è erogata dall’INPS e per ottenerla il richiedente deve obbligatoriamente cessare qualunque attività lavorativa, anche autonoma. Il tetto massimo di tale indennità è stato stabilito nella misura di 1500 euro. L’Ape volontaria non è invece statale ma è erogata da una banca. Si tratta essenzialmente di un prestito e come tale dovrà poi essere restituito. La restituzione – in 260 rate – inizia dal primo pagamento della futura pensione e si completa dopo vent’anni dal pensionamento.
La difesa del Jobs Act
Nel corso dell’intervista Nannicini ha poi difeso il Jobs Act, la riforma del lavoro fortemente voluta dal Governo Renzi ma bocciata in parte lo scorso 11 gennaio dalla Corte Costituzionale, che ha accolto i quesiti del referendum proposti dalla Cgil in tema di voucher e appalti, bocciando invece quello sull’art. 18. L’ex sottosegretario ha quindi rimandato la campagna elettorale, assicurando comunque che il Pd si presenterà più forte agli occhi degli elettori e con un progetto rivolto al futuro.