Sbarca per la prima volta in Italia il car sharing elettrico aziendale.
Trattasi di un progetto pilota partorito da Enel Energia in collaborazione con Nissan Italia e l’Istituto Italiano di Tecnologia.
A sperimentarlo sarà la Liguria, in particolare la sede dell’IIT di Genova, dove saranno posizionate le colonnine di ricarica V2G. Di cosa si tratta?
Car Sharing Elettrico Aziendale: come funziona
In pratica, grazie al V2G le auto elettriche potranno considerarsi delle “batterie con le ruote” e saranno in grado di accumulare e re-immettere in rete l’energia non utilizzata.
Il tutto grazie alla gestione bidirezionale della carica disponibile nelle colonnine e a bordo.
Spiega Bruno Mattucci, ad di Nissan Italia: «E’ il primo caso di car-sharing aziendale fatto con auto elettriche dotate della tecnologia vehicle to grid».
In pratica, un’azienda si dota di questa tecnologia e la mette a disposizione dei dipendenti attraverso un’app.
Chiunque può prenotare l’auto elettrica aziendale e usarla in maniera del tutto gratuita.
Non solo. Il veicolo, una volta tornato in azienda e messo a ricaricare, nel periodo in cui sarà collegato alla rete di ricarica contribuirà a scambiare energia con la rete stessa.
Nissan Italia ha messo a disposizione dell’IIT due veicoli 100% elettrici modello Leaf, oltre a una piattaforma di gestione su app denominata Glide.
Auto a carburante alternativo: è boom in Italia
Un progetto innovativo che arriva proprio quando nel nostro Paese iniziano ad aumentare le auto elettriche e in generale i veicoli a carburante alternativo.
Secondo i dati ACI, in Italia su 43,2 milioni di autoveicoli circolanti, 3,4 milioni sono veicoli a carburante alternativo.
In pratica, il 7,9% del nostro parco auto è fatto di auto elettriche, auto ibride, auto a metano e auto gpl.
Più numerose di tutte sono le auto gpl, ben 2.259.773.
Le auto a metano sono invece quelle che hanno fatto registrare la crescita maggiore (+38,9% dal 2010) e oggi circolano 1.004.982 auto a metano.
Le auto elettriche e ibride sono invece 131.732 (lo 0,3% del nostro parco auto circolante).