Vola senza sosta lo spread Btp-Bund, la cui quotazione ha raggiunto i 198 punti, il massimo dal febbraio 2014. Ad oggi il tasso sul decennale del Tesoro è pari al 2,36%.
Ma se in Italia le cose stanno peggiorando, all’estero non va certo meglio. Il Bonos spagnolo si attesta infatti a 137 punti, per un tasso dell’1,70%. In Francia il decennale francese è all’1,11%, mentre lo spread con i Bund tedeschi ha raggiunto quota 74 punti, il top da 4 anni.
Ma quali sono i motivi che hanno fatto nuovamente impennare lo spread? Proviamo a dare una spiegazione.
Spread Btp-Bund: le cause dell’impennata
Un primo fattore è certamente l’incertezza politica. Finora in pochi hanno scongiurato il voto anticipato e molti schieramenti politici – Lega Nord e M5S su tutti, ma anche la corrente renziana del Pd – premono perché si vada subito alle elezioni.
Un secondo fattore è il contenzioso che l’Italia ha con l’Unione Europea. Bruxelles ha chiesto al Governo Gentiloni una correzione di bilancio pari a 3,4 miliardi di euro – circa lo 0,2% del Pil – e a Palazzo Chigi stanno studiando le manovre per rientrare dal disavanzo e rimettere a posto i conti pubblici.
In ultimo c’è il capitolo Unicredit. Dopo l’accordo con i sindacati per circa 2mila assunzioni e quasi 4mila esuberi, oggi la banca varerà un maxi-aumento di capitale da 13 miliardi di euro. Trattandosi del maggior aumento di capitale mai fatto nel nostro Paese, l’attesa tra i mercati è più forte che mai.
Le Pen: «Con me Francia fuori dall’UE»
Nemmeno i titoli di Stato stranieri se la passano bene. In Francia – dove quest’anno si andrà ad elezioni – lo spread è salito dopo le recenti dichiarazioni di Marine Le Pen, leader del Front National: «Se vinco andremo fuori dall’Unione Europea e dalla Nato», ha dichiarato Le Pen durante il suo comizio a Lione.
Parole che hanno generato incertezza non solo in Francia ma anche in Europa, dove ora lo spauracchio si chiama “Frexit”.