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Uber Bocciata dal Tribunale di Roma, Accolto Ricorso Tassisti

Uber bocciata dal Tribunale di Roma per concorrenza sleale rischia, fra dieci giorni, di fermarsi in tutta Italia.

Secondo il giudice, Uber Taxi, svolgendo la sua attività «in contrasto con la normativa», si mette in una posizione di «indebito vantaggio» rispetto ai tassisti.

Il Tribunale – accogliendo il ricorso dei tassisti – ha imposto il blocco su tutto il territorio italiano dell’app Uber Black.

Trattasi dell’applicazione che serve per chiamare le berline nere con autista a Roma e Milano.

Uber Italia: «Siamo allibiti»

E’ la seconda volta che il Tribunale di Roma emette provvedimenti contro Uber Italia.

Due anni fa arrivò lo stop per UberPop, il servizio che permette a chiunque di fare il tassista senza licenza.

Una decisione che ha lasciato sgomenti i vertici di Uber Italia, i quali ora ricorreranno in appello.

«Siamo allibiti – commentano – per quanto annunciato dall’ordinanza che va nella direzione opposta rispetto al decreto Milleproroghe e alla normativa europea».

«Ora il governo – aggiungono – deve decidere se rimanere ancorato al passato o permettere agli italiani di beneficiare di nuove tecnologie».

Sul piede i guerra anche il Codacons: «una decisione abnorme che riporta l’Italia al Medioevo».

E ancora: «A farne le spese saranno gli utenti, le cui possibilità di scelta saranno fortemente limitate, e che senza una reale concorrenza subiranno rincari delle tariffe per il trasporto non di linea».

Accolto il ricorso dei tassisti

Con questa decisione il giudice del Tribunale di Roma Alfredo Landi ha accolto il ricorso cautelare presentato dalle associazioni di categoria dei tassisti.

Nel provvedimento è spiegato che le norme disciplinanti il servizio pubblico di trasporto non di linea «non limitano la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico a danno dei consumatori».

Secondo il giudice non esistono nemmeno «posizioni di privilegio e monopolio».

Discorso diverso per gli autisti di Uber Taxi che, a differenza dei tassisti, non sono soggetti a tariffe predeterminate dalle competenti autorità amministrative.

Essi possono fare «prezzi più competitivi a seconda delle esigenze del mercato».

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