Sono disponibili online, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, le istruzioni per compilare il modello della liquidazione periodica Iva.
Gli utenti hanno a disposizione tre documenti pdf: il modello, le istruzioni per la compilazione e le specifiche tecniche per la trasmissione del modulo.
Ecco cosa c’è da sapere per la comunicazione della liquidazione periodica Iva.
Liquidazione Iva: cosa scrivere nel frontespizio
Il modello per la liquidazione Iva è composto da:
- frontespizio, composto di due facciate;
- modulo, composto dal quadro VP;
Nel frontespizio vanno indicati:
- l’anno solare cui si riferisce la comunicazione;
- il numero di partita Iva del contribuente;
- la partita Iva della società controllante (se la comunicazione è presentata da una società commerciale che si sia avvalsa della procedura di liquidazione dell’Iva di gruppo);
- il codice fiscale del soggetto dichiarante;
- il codice di carica del dichiarante;
- la firma;
Esistono poi altre caselle da barrare in casi particolari.
Ad esempio quella relativa alla liquidazione del gruppo, nel caso in cui la comunicazione si riferisce alla liquidazione dell’Iva del gruppo.
Liquidazione Iva: cosa scrivere nel quadro VP
Il quadro VP contiene i dati relativi alla liquidazione, vale a dire:
- operazioni attive;
- operazioni passive;
- Iva esigibile;
- Iva detratta;
- Iva dovuta o a credito;
- debito periodo precedente (non superiore a 25,82 euro);
- credito periodo precedente;
- credito anno precedente;
- versamenti auto UE;
- crediti d’imposta;
- interessi dovuti per liquidazioni trimestrali;
- acconto dovuto;
- Iva da versare o a credito;
Liquidazione periodica IVA: i soggetti obbligati
Il modello della liquidazione Iva va trasmesso esclusivamente in modalità telematica.
Può essere trasmesso direttamente dal contribuente o in alternativa tramite un intermediario abilitato.
Sono obbligati a presentare la comunicazione tutti i soggetti passivi Iva con la sola esclusione dei contribuenti non obbligati alla presentazione della dichiarazione annuale Iva, ad esempio coloro che fanno solo operazioni esenti.
Questi ultimi soggetti perdono l’esonero dal periodo in cui effettuano una operazione imponibile.