La crescita dei contratti stabili subisce un crollo pesante, mentre si ferma il boom dei voucher INPS e diminuiscono i licenziamenti.
Lo ha comunicato oggi, giovedì 23 febbraio, l’Osservatorio sul precariato dell’INPS, che ha fotografato l’andamento di assunzioni e licenziamenti nel corso del 2016.
Lavoro 2016: meno contratti a tempo indeterminato
Nell’anno appena concluso il saldo tra assunzioni stabili e cessazioni è risultato pari a +82.917, con un calo del 91,1% rispetto al 2015.
Pesa, secondo l’istituto previdenziale, la riduzione degli incentivi per le assunzioni.
In totale, nel 2016 sono stati stipulati 1,72 milioni di contratti a tempo indeterminato – comprese le trasformazioni – a fronte di 1,64 milioni di cessazioni di rapporti stabili.
Le assunzioni a tempo indeterminato sono calate del 37%, mentre le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine sono scese del 35%.
«La riduzione – spiega l’INPS – segue il forte incremento registrato nel 2015, anno in cui si poteva beneficiare, per tre anni, dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro».
Lavoro 2016, meno licenziamenti
I licenziamenti sono diminuiti del 3,1%. Secondo l’INPS ci sono meno rischi di perdere il posto di lavoro, in quanto il tasso di licenziamento nel 2016 (5,9%) è risultato inferiore rispetto a quello del 2015 (6,1%) e del 2014 (6,5%).
Si conferma la crescita dei licenziamenti per giusta causa, passati da 59 a 74mila, ma il dato – secondo l’INPS – non c’entra con le modifiche all’articolo 18, quanto piuttosto alle nuove discipline delle dimissioni online.
Frena la crescita dei voucher INPS
Stabili i voucher INPS, con le vendite attestatesi a 8,9 milioni a gennaio 2017. Quasi lo stesso livello del gennaio 2015, quando erano 8,5 milioni.
Spiega l’INPS: «La flessione nella crescita può riflettere anche gli effetti del decreto con cui sono stati introdotti obblighi di comunicazione preventiva sull’orario di svolgimento della prestazione lavorativa».