L’abolizione dei voucher INPS, i buoni per il lavoro accessorio, è ormai realtà dal 17 marzo 2017.
Da quella data infatti, i voucher INPS non possono più essere acquistati e quelli che si possiedono possono essere utilizzati solo fino al 31 dicembre 2017.
Tuttavia, l’INPS ha fornito alcune istruzioni operative sui voucher richiesti entro il 17 marzo 2017.
Abolizione voucher: le nuove istruzioni INPS
L’uso dei voucher nel periodo transitorio dovrà essere effettuato nel rispetto delle disposizioni in materia di lavoro accessorio previste nelle norme oggetto di abrogazione.
Inoltre, non sarà possibile registrare – tramite la procedura telematica – prestazioni lavorative in assenza di voucher il cui acquisto si sia perfezionato entro il 17 marzo 2017.
Per la riscossione rimangono validi i precedenti termini dalla data di emissione di 24 mesi per i voucher postali e di 12 mesi per i voucher distribuiti dai tabaccai abilitati e dalle banche popolari.
Per i soli voucher telematici, i versamenti effettuati con bollettino postale, bonifico, F24 e portale dei pagamenti in data successiva al 17 marzo 2017 non possono essere utilizzati e verranno rimborsati previa verifica del regolare afflusso dei fondi.
Poiché è necessaria la predisposizione di un apposito applicativo informatico, con successivo messaggio verranno fornite indicazioni per la gestione e le modalità dei rimborsi.
Alternative ai voucher: quali sono
Alternative ai voucher esistono comunque, vediamo quali sono.
Un esempio è il contratto a chiamata, detto anche contratto a intermittenza.
Il contratto a chiamata è destinato ai giovani con meno di 24 anni e ai lavoratori con più di 55 anni.
Un’altra alternativa ai voucher è il contratto a tempo determinato, che prevede un limite complessivo di 36 mesi.
Esistono anche le collaborazioni occasionali e i contratti di somministrazione.
Per sapere tutto sulle alternative ai voucher INPS, si può consultare questo link.