Dove investire oggi? Ecco le ultime notizie sullo stato di salute di alcuni paesi stranieri.
Prima di investire all’estero è sempre consigliato dare uno sguardo ai trend economici del paese dove si acquisteranno titoli, per vedere se l’economia è in buona salute oppure no.
Oggi infatti potrebbe essere un rischio investire in Brasile, mentre sarebbe meglio farlo in Australia.
Investire in Brasile: i rischi del paese in recessione
Il Brasile sta vivendo un periodo di recessione e ha archiviato il 2016 con una contrazione del 3,6% del Pil.
Un dato allarmante, che va ad aggiungersi alla contrazione del 3,8% già subita nell’anno 2015.
Si tratta della più grave e lunga crisi nella storia del paese latinoamericano.
Il Brasile, che ha ospitato sia gli ultimi Mondiali di calcio che le ultime Olimpiadi estive, dal dicembre 2014 ha visto la propria economia contrarsi dell’8%.
Crisi economica che si è aggiunta agli scandali politici, culminati con le dimissioni nell’agosto 2016 della presidente Dilma Rousseff e l’avvento di Michel Temer.
Per quanto riguarda le previsioni, i pessimisti sostengono che nel 2017 l’economia brasiliana non crescerà e dovremo aspettare il 2018.
Gli ottimisti guardano invece con fiducia agli investimenti esteri, tornati a crescere una volta passata la tempesta politica.
Investire in Australia: un’economia che cresce
Chi invece se la passa piuttosto bene è l’Australia.
Nell’ultima parte del 2016, il Pil australiano è cresciuto dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e si è espanso del 2,4% rispetto allo stesso trimestre del 2015.
Un dato, quello del quarto trimestre 2016, che ha superato anche le stime degli analisti, i quali si aspettavano una crescita trimestrale dello 0,8% e del 2% annua.
Secondo un sondaggio svolto dal Wall Street Journal su dieci economisti, il cammino di rafforzamento percorso dall’economia australiana porterà il ben presto il paese fuori dalla recessione.