Oltre ogni aspettativa la crescita industriale in Italia che, su base annua a dicembre, fa registrare un confortante +6,6%.
Lo ha rivelato l’ISTAT nel suo ultimo documento pubblicato venerdì 10 febbraio. Numeri, quelli della produzione industriale, che permettono all’Italia di superare molti altre nazioni europee.
Basti pensare che il dato italiano è migliore rispetto a quello fatto registrare da Germania (-0,7), Gran Bretagna (+4,3%), Spagna (+1,9%) e Francia (-0,9% nel dato mensile).
Dati produzione industriale: l’analisi
Segnali davvero rassicuranti, che non si vedevano addirittura dall’agosto 2011 e che migliorano significativamente il risultato dell’intero anno, con effetti possibili anche sulle stime del Pil nell’ultimo trimestre.
Oltretutto, si tratta del quinto progresso tendenziale consecutivo mensile e la cosa non può che far piacere perché, in questo caso, i miglioramenti hanno abbracciato tutti i macro-settori della produzione industriale.
Produzione Industriale: dove si produce di più
Chi ha contribuito in maniera maggiore a questo balzo produttivo? L’exploit migliore lo si è avuto dal settore energetico (addirittura +11,9%), ma ance la produzione di beni intermedi e strumentali è andata a gonfie vele (rispettivamente +7,8% e +7,3%).
E’ invece cresciuta poco la produzione di beni di consumo (+2,3%) ed è rimasta quasi inalterata quella di apparati elettici (+0,7%).
Pochi i segnali negativi, limitati al tessile-abbigliamento (-4,1%), e ai prodotti petroliferi raffinati (-0,6%).
Dati produzione industrale su base annua
Questi ultimi dati sulla crescita industriale portano il bilancio dell’anno 2016 a un aumento del volume prodotto dell’1,6%. Si tratta del miglior risultato dall’anno 2010, quando si era visto un boom del 6,7%.
Nel confronto dell’intero anno vediamo che le difficoltà maggiori sono arrivate da tessile-abbigliamento, legno-carta e apparati elettrici, distanti ancora 20-25 punti dai livelli 2010.
Molto bene farmaceutica (113,7), macchinari (104,4) e mezzi di trasporto (113,4).
Su quest’ultimo punto è stata determinante la ripresa produttiva di Fca in Italia, con un output di autoveicoli arrivato a quota 136,6, quasi il doppio rispetto al periodo più cupo del 2012-2013.