Il dollaro americano va verso il collasso. Un collasso forse non immediato, ma che potrebbe verificarsi tra un anno o al massimo due.
Lo sostiene David Marsch, esperto britannico di finanza e co-fondatore nel 2010 del gruppo di ricerca indipendente Official Monetary and Financial Institutions Forum.
Trump dietro al crollo del dollaro
Nel corso di un’intervista alla Cnbc – riportata sulle pagine di Wall Street Italia – Marsch spiega il perché di questa sua convinzione: «Prevedo – ha detto – che il dollaro si rafforzerà per un anno ancora o giù di lì e poi avremo un crollo della valuta, proprio com’è successo nei primi anni ’80».
Per quale motivo il dollaro dovrebbe crollare? Secondo l’esperto saranno decisive le politiche del presidente americano Donald Trump: «Negli ultimi tre-quattro anni – spiega Marsch – il dollaro è cresciuto del 10%, ma questo trend va in contrapposizione con quanto il presidente Trump ha detto di volere».
Marsch sostiene infatti che le politiche fiscali espansive di Trump volte a proteggere i lavoratori americani nei prossimi anni, ad esempio attraverso il rilancio del settore manifatturiero, non potranno mai essere realizzate in presenza di un dollaro forte.
La polemica Trump-Draghi
Una teoria che, in effetti, trova riscontro in ciò che è accaduto di recente.
E’ infatti di pochi giorni fa lo scontro tra Trump e il governatore della Bce Mario Draghi, con il presidente Usa che ha accusato l’Europa di svalutare apposta l’euro per renderlo competitivo a danno degli Stati Uniti.
Un’accusa che ha trovato l’immediata replica di Draghi: «Non siamo manipolatori della moneta», ha detto il presidente Bce.
Crollo del dollaro, quando ci sarà
Marsch è comunque convinto che il crollo della moneta americana sia ineluttabile e che, per quanto il dollaro possa ancora rimanere stabile, prima o poi si deprezzerà bruscamente.
Un avvertimento, quello dell’economista britannico, anche per coloro che nel 2017 hanno deciso di investire in dollari.