Bond Venezuela 2027 in picchiata dopo i violenti scontri che si sono verificati in questi giorni nel paese sudamericano.
A preoccupare gli investitori stranieri sono le obbligazioni Venezuela, precipitate ora del 20%.
Cosa potrà succedere ora? Davvero il Venezuela rischia di andare in default?
Crisi Venezuela: proteste e morti in strada
Un paese nel caos, quello venezuelano, con cinque morti nelle ultime 48 ore.
Gli scontri più violenti si sono verificati nella capitale Caracas e nella città di Barquisimeto.
Nel paese continuano poi a mancare cibo e medicinali e milioni di famiglie si trovano in estrema difficoltà.
In ultimo, i costi dei consumi e i prezzi dei beni di prima necessità sono sempre più alti.
La crisi del Venezuela si è aggravata nell’ottobre 2016, con lo scontro tra il Parlamento e il presidente socialista Maduro.
Era stato proprio il Parlamento ad accusare Maduro di aver praticato un colpo di Stato per impedire ai cittadini di andare a votare.
Questo perché nei mesi precedenti le opposizioni avevano raccolto le firme per chiedere un referendum su Maduro, ma la Commissione Elettorale ne aveva sospeso l’organizzazione.
Infine, a marzo il Tribunale Supremo di Giustizia – controllato dal governo – si era attribuito il potere legislativo dopo averlo tolto al Parlamento.
Tuttavia, dopo giorni di proteste, il Tribunale aveva ritrattato e aveva restituito il potere legislativo all’Assemblea Nazionale.
Venezuela 2027: quanto rendono le obbligazioni
Nel caos generale si parla anche dei famosi bond Venezuela.
Trattasi di obbligazioni ad alto rendimento – un anno fa restituivano il 23%, oggi il 21% – ma che presentano rischi elevati.
Allo stato attuale il Venezuela non è in default, ma molti analisti sconsigliano investimenti di lungo periodo in obbligazioni venezuelane.
Ciononostante, il paese potrebbe allungare le scadenze del proprio debito per scongiurare il default.
Il Venezuela è uno dei maggiori produttori di petrolio e la sua economia dipenderà anche dalle quotazioni petrolifere nel corso dell’anno.