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Contratto di Locazione a Canone Concordato: Cosa Cambia

Compravendite immobiliari

Il canone concordato per le case in affitto sarà esteso anche nei piccoli comuni.

Lo ha stabilito un recente decreto del Ministero delle Infrastrutture.

In base alla legge, ora gli affitti a canone concordato potranno essere stipulati anche nei centri con almeno 10mila abitanti.

Ma quali sono i vantaggi principali del canone concordato?

Affitto a canone concordato: i vantaggi

Il canone concordato prevede un canone più basso di quello di mercato e agevolazioni fiscali a favore del proprietario per compensarlo dell’eventuale minor reddito.

Questa forma di contratto è chiamata anche contratto di locazione convenzionato.

Il canone concordato si basa sugli accordi territoriali, promossi e coordinati dal comune e stipulati dalle principali associazioni dei proprietari e degli inquilini.

Tali accordi stabiliscono le modalità di valutazione delle case per definire i valori del canone, per metro quadro, in base alla zona e alle caratteristiche dell’edificio.

Le agevolazioni fiscali per il proprietario sono:

Le agevolazioni fiscali per gli inquilini sono:

Agevolazioni canone concordato: cosa cambia

In Italia gli affitti a canone concordato sono già stati sperimentati in 700 comuni di grandi e medie dimensioni,

Tuttavia, fino ad oggi affittare casa a canone concordato nei piccoli centri non era consentito dalla legge.

Come riportato da Il Fatto Quotidiano, alcuni vantaggi del canone concordato potrebbero però venire meno in futuro.

Ad esempio, la tassazione agevolata per i proprietari sulla rendita derivante dalla locazione (oggi al 10%) dovrebbe salire al 15% nel 2018.

Categorie: Economia e Finanza