Ancora dati sull’occupazione che fanno registrare una crescita e dunque filotto ininterrotto dall’inizio del 2015. La nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione è stata appena diffusa dall’ISTAT e presenta un quadro sicuramente meno fosco di quello che ci si sarebbe aspettato.
Ci sono infatti, rispetto al terzo trimestre 2015 circa 489.000 posti di lavoro in più, un incremento che poi assume ancora più significato in quanto costruito grazie anche all’aumento dei posti di lavoro a tempo indeterminato, che hanno goduto di sgravi importanti per tutto l’anno che ci stiamo chiudendo alle spalle.
Spinta che comunque sta rallentando, perché rispetto all’ultimo trimestre il saldo positivo è di appena 93.000 posti di lavoro, di cui 83.000 a tempo determinato e soltanto 10.000 a tempo indeterminato.
Continuano ancora dati negativi per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 34 anni: in questo caso infatti si fanno registrare rispetto al terzo trimestre dell’anno scorso circa –55.000 impiegato. Sale invece il tasso di occupazione tra gli adulti tra i 35 e i 49 anni di età, e cresce anche il settore degli over 50.
Ridotta comunque l’inattività anche di circa 528.000 unità. Di queste circa 240.000 si sarebbero occupate e 132.000 si sarebbero messe alla ricerca di un lavoro.
Crescono, ma di questo ne avevamo già parlato nei giorni precedei, i voucher. Per i primi 9 mesi dell’anno ne sono stati venduti quasi 110 milioni, il 34.6% in più rispetto all’anno scorso. Poletti sottolinea però che si tratta di una percentuale risibile del mercato del lavoro italiano, appena lo 0,23% del costo totale, e che dunque dovrebbe essere considerato uno strumento che potrebbe migliorare il mercato del lavoro e permettere livelli occupazionali più alti. Su questo però si dovrà vedere: incombe la scure del referendum abrogativo per i voucher, che insieme al ripristino dell’art. 18, verrà valutato dalla Corte Costituzionale tra meno di due settimane.