L’abolizione dei voucher, decisa dal governo, rischia ora di creare problemi per il pagamento delle prestazioni di lavoro occasionale.
Ai datori di lavoro è infatti necessario trovare soluzioni alternative ai voucher INPS, soprattutto per non rischiare di dover dare retribuzioni in nero.
Vediamo quali possono essere le alternative ai voucher INPS.
Abolizione voucher INPS: il periodo di transizione
Anzitutto, ricordiamo che i voucher non sono stati aboliti da subito.
L’emendamento governativo ha infatti previsto un periodo di transizione che durerà fino al 31 dicembre 2017.
Coloro che hanno già acquistato voucher prima dell’entrata in vigore dell’emendamento, possono quindi utilizzarli fino alla fine dell’anno.
Ma le alternative, come detto, non mancano.
Il contratto a chiamata
Ad esempio c’è il contratto a chiamata, detto anche contratto a intermittenza.
Il contratto a chiamata è destinato ai giovani di età inferiore ai 24 anni e ai lavoratori con più di 55 anni.
Il contratto a chiamata ha un limite massimo di 400 giornate in tre anni con lo stesso datore di lavoro.
Esistono tuttavia delle eccezioni per i settori del turismo, dello spettacolo e dei pubblici esercizi.
Il contratto di somministrazione
Un’altra formula alternativa ai voucher è il contratto di somministrazione.
Questo contratto prevede tre soggetti: il somministratore, l’utilizzatore e il lavoratore.
In pratica, Il lavoratore è assunto dal somministratore, ma viene inviato a svolgere la propria attività presso l’utilizzatore.
Il contratto di somministrazione può essere sia a tempo indeterminato che a tempo determinato.
Il contratto a tempo determinato
Abbiamo poi il classico contratto a tempo determinato o a termine.
Esso prevede un limite complessivo di 36 mesi, con un massimo di cinque tra rinnovi e proroghe.
Alla stessa famiglia appartengono i cosiddetti contratti stagionali, i quali possono anche non rispettare il tetto dei 36 mesi.
Questi contratti sono spesso usati nel settore agricolo e in quello della produzione alimentare.
Le collaborazioni occasionali
Per quanto riguarda i contratti di lavoro autonomo, abbiamo le collaborazioni occasionali.
Dopo l’abolizione – decisa dal Jobs Act – delle tipologie “a progetto”, le collaborazioni occasionali sopravvivono ancora ma con più restrizioni.
Il rischio è infatti che esse si trasformino in contratti di lavoro subordinato.
Le collaborazioni occasionali possono essere con o senza partita Iva.