Tassa sulla Coca Cola, l’Italia ci sta Pensando

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Una tassa sulla Coca Cola e sulle bibite gassate per recuperare circa 200 milioni di euro.

E’ questa l’ultima idea del governo italiano, che farebbe così rientrare parte dei 3,4 miliardi di euro richiesti dall’Europa.

Tassa Coca Cola per recuperare 200 milioni

L’indiscrezione arriva dalle pagine del quotidiano La Repubblica.

Pare che il governo stia seriamente pensando di tassare la Coca Cola e in generale le bevande ad alto contenuto di zucchero.

Una decisione che ha già scatenato parecchie polemiche e non solo da parte delle lobby internazionali delle bevande gassate.

C’è infatti uno scontro all’interno dello stesso esecutivo, con il viceministro dell’Economia Luigi Casero fortemente contrario alla misura.

Tra l’altro, in molti vedono nella tassa sulla Coca Cola una risposta ai dazi imposti negli Stati Uniti dal presidente Trump.

Tassare la Coca Cola: alcuni Paesi lo fanno già

Va detto che questo tipo di tassa esiste già in altri Paesi.

Trattasi di una misura che i governi applicano allo scopo di combattere l’obesità o il diabete.

I primi ad adottarla sono stati proprio gli americani, nello specifico la città californiana di Berkeley.

Lo scorso anno l’esempio è stato seguito dalla città di Filadelfia.

In Italia si era iniziato a parlare di tassa sulla Coca Cola nel 2012, durante il Governo Monti.

L’allora ministro della Salute Renato Balduzzi aveva inserito la norma nel cosiddetto “decretone”.

Tuttavia, il ministro aveva trovato l’opposizione del centrodestra, secondo cui la tassa andava a colpire le famiglie e i consumi.

Ora però, a pesare è il contenzioso da 3,4 miliardi, circa lo 0,2% del nostro Pil.

Per non rischiare sanzioni, il governo ha tempo fino a fine aprile per trovare soluzioni che alleggeriscano il debito pubblico.

«Se il governo italiano non attuerà in modo credibile le misure per la correzione dei conti pubblici – aveva avvertito l’Ue – la Commissione considererà non rispettata la regola del debito».

 

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