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Scende la fiducia dei consumatori e sale quella delle imprese, mentre a rimanere invariate sono le retribuzioni contrattuali che, addirittura, fanno registrare la crescita minima dal 1982.
Questi gli ultimi numeri diffusi oggi, venerdì 27 gennaio, dall’Istat. Vediamo i dati nel dettaglio.
Dati retribuzioni 2016: indice invariato
Sul fronte retribuzioni, a dicembre 2016 l’indice è rimasto invariato rispetto al mese precedente ed è aumentato solo dello 0,4% rispetto a dicembre 2015. Nella media del 2016 la retribuzione oraria è cresciuta dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Trattasi del dato più basso dal 1982, anno dal quale sono disponibili le serie storiche.
Con riferimento ai principali macrosettori, a dicembre 2016 le retribuzioni contrattuali orarie hanno registrato un incremento tendenziale dello 0,5% per i dipendenti del settore privato (0,3% nell’industria e 0,7% nei servizi privati) e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori sono stati alimentari, bevande e tabacco (1,8%) e commercio (1,0%).
Infine, nel mese di dicembre sono stati recepiti due nuovi accordi (metalmeccanica e servizio smaltimento rifiuti – aziende private), mentre nessuno è venuto a scadenza. Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo sono ora 47 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione).
Su fiducia imprese, giù quella dei consumatori
Veniamo ora alla fiducia di consumatori e imprese. A gennaio 2017 il clima di fiducia dei consumatori è sceso da 110,9 a 108,8. A pesare sono essenzialmente due fattori: il clima economico e quello futuro che passano, rispettivamente, da 133,3 a 124,8 e da 116,0 a 111,6.
A risalire per il quarto mese di fila sono invece il clima personale e quello corrente, che da 102,7 e 106,2 passano a 103,8 e 107,6. Anche per questo la fiducia dei consumatori si è mantenuta a un livello superiore rispetto a quella di novembre 2016.
Con riferimento alle imprese, a gennaio si è registrato un miglioramento della fiducia nel settore manifatturiero (l’indice passa da 103,7 a 104,8), nelle costruzioni (da 120,4 a 123,9) e nei servizi (da 102,5 a 105,4), mentre è sceso l’indice del commercio al dettaglio, passato da 107,5 a 103,3.
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