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Gli Stati Uniti continuano a trivellare, la produzione in Libia è in ripresa e, di conseguenza, il prezzo del petrolio diminuisce ancora.
Ormai la quotazione del petrolio ha raggiunto il minimo da quattro mesi a questa parte, assestandosi a 48 dollari al barile.
Cosa succederà nelle prossime settimane? Il prezzo risalirà di nuovo oppure continuerà a scendere?
Prezzo del petrolio, scorte Usa in aumento
Nella giornata di ieri l’EIA, l’agenzia statistica del Dipartimento dell’Energia americano, ha pubblicato i dati sulle scorte settimanali negli Stati Uniti.
Le scorte Usa sono salite di 5 milioni di barili, un risultato ben oltre le iniziali previsioni.
Ora la produzione Usa parla di complessivi 533,1 milioni di barili.
Ed è in ripresa anche la produzione libica, salita a febbraio 2017 di 700mila bg.
L’accordo OPEC rischia di saltare?
Numeri che rischiano di vanificare l’accordo OPEC raggiunto a Vienna alla fine del 2016.
Nell’accordo i membri OPEC avevano deciso per un taglio della produzione pari a 1,8 milioni di barili al giorno per i primi sei mesi del 2017.
Un patto che, a sentire il segretario generale OPEC Barkindo «porterà benefici all’intera economia globale».
Al momento, fare previsioni rischia di essere controproducente, ma gli ottimisti ci sono eccome.
Ad esempio Saxo Bank, che prevede – nel caso l’OPEC decida di estendere i tagli fino a fine anno – un recupero dei prezzi fino a 60 dollari al barile nell’ultimo trimestre del 2017.
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