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Si può smettere di pagare la propria quota mutuo? In altre parole, è possibile praticare la sospensione del mutuo?
La risposta è sì, la sospensione mutuo (o moratoria mutuo) può essere praticata, ma solo a particolari condizioni.
Vediamo quali.
Moratoria mutuo: come funziona
La moratoria mutuo prevede la sospensione della quota capitale del mutuo.
Attenzione però: la sospensione può avvenire per un massimo di 12 mesi e per una sola volta nell’arco del triennio 2015-2017.
Non solo. Il ricorso alla moratoria è previsto esclusivamente per i titolari di un mutuo prima casa e riguarda la sola quota capitale.
Banalmente, il rimborso viene bloccato ma gli interessi vanno regolarmente versati alla banca.
Ad esempio, per un mutuo prima casa acceso 7/8 anni – la cui rata ammonta a circa 650 euro mensili – si dovranno continuare a pagare almeno 300 euro di interessi.
Alla scadenza della sospensione l’ammortamento riprenderà regolarmente e il mutuatario vedrà un aumento della durata complessiva del mutuo.
Requisiti sospensione rata mutuo
Quali sono i requisiti per accedere alla sospensione rata mutuo?
L’accesso è consentito nei seguenti casi di difficoltà economica:
- cessazione del rapporto di lavoro subordinato (tranne risoluzione consensuale, risoluzione per limiti di età con diritto a pensione di vecchiaia o anzianità, licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, dimissioni del lavoratore non per giusta causa);
- cessazione del rapporto di lavoro di cui all’art. 409, numero 3 del Codice Civile (tranne risoluzione consensuale, recesso datoriale per giusta causa, recesso del lavoratore non per giusta causa);
- morte del mutuatario, già intestatario o cointestatario del mutuo;
- riconoscimento di handicap grave ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero di invalidità civile non inferiore all’80 %;
In tutti questi casi il cliente dovrà dimostrare alla banca di possedere i requisiti mediante la documentazione fornita dall’impresa.
L’istituto di credito dovrà rispondere con un parere positivo o negativo entro 20 giorni lavorativi.
La scadenza per presentare la domanda è fissata al 31 dicembre 2017, dunque la misura avrà effetti positivi anche nel 2018.
Tuttavia, chi ha già usufruito in passato di periodi sospensivi (magari tramite il fondo di garanzia ABI) non ha molte chance di godere nuovamente di tale opportunità.
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