GameStop Chiude 150 Negozi: i Perchè della Crisi

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Brutte notizie per gli appassionati di videogiochi che da sempre fanno acquisti presso GameStop.

La nota catena americana ha infatti confermato la chiusura, nel 2017, di circa 150 punti vendita.

La notizia emerge dall’ultimo report finanziario di GameStop.

Una decisione che, inevitabilmente, comporterà anche la perdita di molti posti di lavoro.

Gamestop chiude i suoi negozi: come mai?

Il piano chiusure di GameStop era già stato annunciato tre anni fa.

In pratica, GameStop chiuderà il 2-3% dei propri negozi.

Tra i fattori che hanno spinto i vertici dell’azienda a questa sofferta decisione c’è il calo di vendite nel settore gaming.

Un calo che si è manifestato soprattutto in periodi fondamentali dell’anno, come le vacanze di Natale.

Tuttavia, GameStop è pronta ad aprire 35 negozi incentrati sulla vendita di “collezionabili” e 65 nell’ambito tecnologico (telefonia, internet).

La storia di Gamestop

Fondata nel lontano 1984 con il nome di Babbage’s, GameStop è diventato in breve tempo il più grande rivenditore al mondo di giochi nuovi e usati.

La sede ufficiale dell’azienda è a Grapevine, in Texas.

Oggi GameStop conta più di 6mila punti vendita in tutto il mondo, dislocati in 17 paesi.

I dipendenti totali dell’azienda sono superano le 45mila unità.

Ma GameStop non vende solo giochi.

All’interno dei suoi negozi il cliente può infatti trovare accessori per videogiochi, console, figurine e molto altro.

Da qualche anno, i negozi GameStop ritirano anche iPod, iPhone, iPad e tablet.

Negli ultimi anni, la sempre più agguerrita concorrenza dei rivenditori online ha messo in crisi le vendite di GameStop.

A ciò si è aggiunta la crisi del settore dei videogiochi retail.

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