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L’evasione fiscale sugli affitti case vacanza è ormai troppo alta e la tassa Airbnb non è sufficiente.
Lo afferma il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, in occasione della 67esima Assemblea Generale Ordinaria di Federalberghi.
«Il sommerso nel turismo ha superato il livello di guardia, determinando gravi conseguenze per i consumatori, per la collettività e per il mercato», così Bocca.
Affitti case vacanza: 110mila alloggi sfuggono ai controlli
Durante l’assemblea sono stati presentati i risultati di un monitoraggio che Federalberghi ha realizzato con l’ausilio della società Incipit Consulting.
Secondo Bocca il fenomeno dell’evasione danneggia tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza.
Ad aprile 2017 erano disponibili su Airbnb 214.483 alloggi italiani, mentre le strutture di natura analoga censite dall’ISTAT sono 103.459.
Dunque, esistono almeno 110mila alloggi che sfuggono ad ogni controllo.
Tra le città italiane maggiormente interessate dal fenomeno troviamo Roma con 25.743 alloggi, Milano con 14.523, Firenze con 6.992 e Venezia con 5.973.
Per quanto riguarda le regioni, in testa c’è la Toscana con 34.595 alloggi, seguita dal Lazio con 32.663, dalla Lombardia con 25.148 e dalla Sicilia con 23.020.
Federalberghi: «Tassa Airbnb positiva ma non sufficiente»
Bocca ha speso parole anche sulla tassa Airbnb, la cedolare secca sugli affitti case vacanza.
Da ora in avanti i portali online e le agenzie immobiliari comunicheranno all’Agenzia delle Entrate i contratti di affitto breve conclusi per il loro tramite.
Inoltre, gli intermediari dovranno operare sui canoni pagati dall’inquilino una ritenuta del 21% come sostituti d’imposta.
«E’ una soluzione positiva ma non sufficiente – così Bocca – che dovrà essere integrata con altre misure di tutela».
Nei giorni scorsi, a protestare contro la tassa Airbnb è stata la FIAIP, la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionisti.
«Il governo sbaglia mira e se la prende con i professionisti dell’immobiliare», aveva lamentato la Federazione.
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