Voucher INPS 2017: C’è la Frenata, Ecco Perchè

Your ads will be inserted here by

Easy Plugin for AdSense.

Please go to the plugin admin page to
Paste your ad code OR
Suppress this ad slot.

Le nuove norme sulla tracciabilità dei voucher INPS, entrate in vigore a partire dalla seconda metà di ottobre, hanno fermato la corsa all’acquisto dei buoni lavoro, che a dicembre 2016 è rimasta sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente.

Voucher INPS 2017: c’è una flessione

Lo rivela l’INPS nel rapporto sul precariato pubblicato oggi, giovedì 19 gennaio, dall’Osservatorio. I numeri dicono infatti che a dicembre 2016 sono stati venduti 11,5 milioni di voucher INPS, contro gli 11,4 milioni di dicembre 2015. E anche se su base annua i voucher venduti sono stati 133,8 milioni, con un incremento del 23,9% rispetto al 2015, da ottobre si è registrata una significativa flessione.

Boom di licenziamenti disciplinari: + 27%

Contestualmente, un vero e proprio boom ha investito i licenziamenti disciplinari, passati da 53mila a 67mila con un incremento del 27%. I licenziamenti complessivi nei primi 11 mesi del 2016 sono invece stati 561mila, in crescita del 4% rispetto ai 539mila dello stesso periodo del 2015. Tuttavia, l’INPS fa sapere che questo dato non è necessariamente collegato all’introduzione del contatto a tutele crescenti istituito dal Jobs Act.

A diminuire sono invece le dimissioni, passate dalle 835mila del 2015 alle 722mila del 2016, con un -13,5% dovuto probabilmente anche a causa delle dimissioni online.

Crescono contratti a tempo indeterminato

I primi 11 mesi del 2016 hanno fatto registrare, nel settore privato, un saldo tra assunzioni e cessazioni pari a +567mila, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2015 (+688mila) ma superiore a quello registrato nei primi undici mesi del 2014 (+313mila).

Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Il saldo annualizzato (cioè la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) a novembre 2016 risulta positivo e pari a +506mila, compresi i rapporti stagionali.

Il risultato positivo è imputabile prevalentemente al trend di crescita netta registrato dai contratti a tempo indeterminato, il cui saldo annualizzato, pari a +339mila, è ancora debitore dell’intensa dinamica di crescita registrata a fine 2015.

Inoltre, nel corso del 2016 i contratti a tempo determinato hanno significativamente recuperato la contrazione registrata sul finire del 2015 a causa dell’alta quota di trasformazioni in contratti a tempo indeterminato: il loro saldo annualizzato risulta infatti pari a +146mila (inclusi i contratti stagionali).

Your ads will be inserted here by

Easy Plugin for AdSense.

Please go to the plugin admin page to
Paste your ad code OR
Suppress this ad slot.

Leggi Anche