News Pensioni: Patrimonio INPS in Rosso per la Prima Volta

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Le ultime news pensioni riguardano la bufera scatenatasi sull’INPS, dopo l’ultima relazione della Corte dei Conti.

Secondo la Corte il patrimonio dell’istituto di previdenza è in rosso per la prima volta, come emerge dalla relazione sul bilancio 2015.

La notizia ha immediatamente scatenato un forte dibattito sulla gestione patrimoniale dell’INPS e la replica del presidente INPS Tito Boeri non si è fatta attendere.

News Pensioni: bilancio INPS in negativo

L’esercizio 2015 INPS si è chiuso con un risultato economico negativo per 16,3 miliardi, condizionato da un accantonamento al fondo rischi crediti contributivi per 13,09 miliardi.

«Sul versante economico patrimoniale – sottolinea la Corte – si assiste a una situazione in peggioramento rispetto al precedente esercizio».

A soffrire è anche il patrimonio netto dell’INPS, assestatosi nel 2015 a 5,87 miliardi con un decremento sul 2014 di 12,54 miliardi.

Non solo. I magistrati contabili prevedono infatti un patrimonio negativo per 1,73 miliardi nel 2016, mentre per il 2017 le previsioni sono di un patrimonio netto di -7,863 miliardi e un esercizio di -6,152 miliardi.

Quanto alla governance, la Corte ribadisce «la necessità di una riforma che parta dalla revisione di funzioni e compiti dei tre principali organi – indirizzo e vigilanza, rappresentanza legale, indirizzo politico-amministrativo – che, insieme al direttore generale, compongono quel particolare assetto duale disegnato dal legislatore per gli enti pubblici».

Boeri: «Nessun allarme»

Tranquillizza tutti il presidente INPS Tito Boeri: «La Corte dei Conti non lancia alcun allarme. Si tratta di una mera questione contabile», ha affermato a margine del rapporto di Itinerari Previdenziali alla Camera.

«Il disavanzo – così Boeri – deriva da ritardi nei trasferimenti dello Stato che vengono anticipati dall’INPS e poi ripianati di nuovo dallo Stato».

Dunque, nulla di preoccupante: «È già successo tante volte. Negli anni ’90 avevamo un patrimonio negativo di oltre 50 miliardi, poi ripianati puntualmente dallo Stato».

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